lunedì 29 agosto 2011

EmoAnimal: il regno animale del sangue!


E' stata durante una conversazione in famiglia, una di quelle che si fanno d'estate in veranda mentre si prende il fresco, che giunti (non chiedetemi come) a parlare di nascite, trasfusioni e gruppi sanguigni mi è venuto spontaneo chiedere se anche i nostri amici a quattro zampe hanno come noi il problema o la fortuna di essere donatori o ricevitori universali nelle emotrasfusioni.
E' una domanda che non mi sono mai posta e che invece ho realizzato essere di fondamentale importanza. Ho pensato: "E se i miei due cucciolotti ne avessero bisogno?? Un sangue varrebbe l'altro o servirebbe esattamente sapere a quale gruppo sanguigno appartengono??"
Così a fine giornata, ieri sera, mi sono messa al pc per qualche ricerca e ho scoperto che la natura non perde occasione per sorprenderci e che a noi poveri umani non resta che osservarla con rispetto e reverenza.
E' bene ripassare intanto un po' di biologia umana: i gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di antigeni specifici sulla superficie dei globuli rossi. La determinazione del gruppo sanguigno è un elemento indispensabile prima di procedere a una trasfusione di sangue.
Chi ha un particolare gruppo sanguigno, infatti, può ricevere trasfusioni solo da chi presenta un gruppo sanguigno compatibile.
L'evidenza che l'uomo non potesse donare sangue a chiunque o riceverlo da chiunque risale all'inizio del XX secolo, quando alcuni medici osservarono che molto spesso l'esito negativo di trasfusioni dipendeva dall'incompatibilità dei gruppi sanguigni tra ricevente e donatore. Più precisamente, fu il patologo austriaco Karl Landsteiner nel 1901 a classificare per la prima volta i gruppi sanguigni dell'uomo, scoprendo inoltre che la loro determinazione dipendeva da fattori ereditari in base alla legge di Mendel.
I primi gruppi sanguigni identificati furono quelli del sistema AB0 (A, B, zero) che cataloga 4 gruppi diversi: il gruppo A, il gruppo B, il gruppo AB e il gruppo zero. Solo nel 1940, invece, fu scoperto il cosiddetto fattore Rh, grazie a Karl Landsteiner e a A.S. Wiener.
La scoperta avvenne dopo la trasfusione di sangue da una scimmia Macacus rhesus a un coniglio; i ricercatori osservarono che i globuli rossi del coniglio e della scimmia, invece di rimanere separati , si agglutinavano (cioè, si attaccavano l'uno all'altro). Più avanti, si scoprì che anche la maggior parte degli uomini presentano sui globuli rossi questo fattore agglutinante, che dalla razza della scimmia prese il nome di "fattore Rhesus (o Rh)"
Questi antigeni quindi non sono presenti solo nei globuli rossi umani, ma anche in quelli animali, che come noi pertanto sono più o meno emocompatibili tra loro.
A tutt'oggi è possibile conoscere la varietà ematica di molti esseri viventi.
I bovini ad esempio presentano 11 gruppi sanguigni (A, B, C, F, J, L, M, R, S, T e Z) con molteplici alleli per gruppo, i gatti presentano i gruppi A, B e AB che variano in base al luogo di provenienza dell'animale e alla razza. Tra i cavalli esistono 7 gruppi sanguigni e la frequenza della loro espressione varia in base alla razza.
I maiali presentano addirittura 15 gruppi sanguigni indicati da A a O.
Per quanto riguarda il CANE dobbiamo sapere invece che esistono almeno 12 gruppi sanguigni (denominati DEA 1.1, DEA 1.2, DEA 1.3, DEA 1.4, DEA 1.5, DEA 1.6, DEA 1.7). Il 40% dei cani però è DEA 1.1 positivo e può ricevere trasfusioni sia dal gruppo DEA 1.1 positivo sia da quello negativo. Invece i cani con gruppo DEA 1.1 negativo possono ricevere il sangue solo dallo stesso gruppo.
Negli animali esotici, come furetti e tartarughe, e nei rettili in particolare, i gruppi sanguigni sono stati poco studiati e una completa classificazione deve ancora venire. Nei conigli, finora, sono stati identificati 5 gruppi sanguigni, e si è notato che a differenza di altri mammiferi i loro globuli rossi sono NUCLATI.
Determinare il gruppo sanguigno di un soggetto è un'operazione non solo importante ma anche necessaria perchè permette di salvare la vita a chi corre il pericolo di perderla, per una malattia, per un incidente, per una qualunque eventualità. Per far ciò bisogna analizzare la presenza di proteine specifiche presenti sulla superficie dei globuli rossi, la cui comparsa è determinata da fattori genetici. Solo in questo modo si può essere quasi sicuru che il sangue che andremo a "trasfondere" sia quello compatibile.
Il problema però è che per molti animali, le classificazioni rimangono ancora incomplete e inoltre esistono poche banche del sangue ad uso veterinario, che rimangono peraltro molto costose.
Esiste ad esempio una piccola BANCA DEL SANGUE VETERINARIA per CANI e GATTI, ma, a parte il costo (una sacca di sangue canino testato da 250 ml si aggira sui 300 euro), si deve poi fare i conti con i tempi di spedizione che, nelle migliori delle ipotesi, si aggirano sulle 24-36 ore, tempo troppo lungo per essere compatibile con un’urgenza in atto, e con i tempi di conservazione. Il sangue raccolto non può essere stoccato in eterno, anzi, i tempi sono molto corti e si va dalle 8 ore (preferibili) fino a massimo 30 giorni (57 giorni circa nel coniglio), in quanto la vita media di un globulo rosso varia da animale ad animale. Nel gatto, ad esempio, è di 21 giorni e sarebbe piuttosto inutile trasfonderlo con del sangue tenuto in frigo per 20 giorni, in quanto l’effetto benefico della trasfusione sarebbe di sole 24 ore!!
Se avete dei "piccoli amici" in casa, il mio consiglio è allora quello di conoscere quanto più potete della loro fisiologia e anatomia. Perchè se è vero che chi trova un amico trova un tesoro, chi trova un amico a quattro, due o palmate zampe, ha trovato una ricchezza inestimabile!


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