Visualizzazione post con etichetta curiosità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta curiosità. Mostra tutti i post

lunedì 19 settembre 2011

Cerca alla voce: Amore

L’amore è dare, è la forza sconvolgente e insieme liberatoria di rompere le relazioni di interesse che condizionano la nostra vita.
Barthes definisce l'amore come "Dispendio", una figura mediante la quale il soggetto amoroso mira e al contempo esita a situare l’amore in un’economia di puro dispendio, di perdita “per niente”.
Sarà forse vero?? L'amore non è forse passione e coraggio di realizzare se stessi in qualcun'altro?? O bisogna forse “tornare alla realtà” e ammettere che l'amore è intollerabile?? Che distrutte l'individualismo per ragioni che nulla hanno a che vedere col cuore?? Di una cosa però si può essere certi: l’amore spesso non ha happy ending, spesso non ha fine, altre volte invece ha vita molto breve. Non è assoluto. E nemmeno eterno. Non c’è solo tra uomo e donna. Ed esprime la sua massima potenza in camera da letto...
L'amore è energia di vita quando va tutto bene, quando "dopo" si rimane abbracciati a chiaccherare del più e del meno, di quanto ci si ami e quanto si è soddisfatti della prestazione avvenuta in camera da letto, al punto da andare in giro felici e contenti e raccontare che abbiamo una relazione che ci rende completi e blablabla.
Ma quando invece le cose non vanno?? Non si è mai preparati e nessuno ti dice cosa devi fare per evitare che la situazione precipiti nell'abisso...per evitare quell'imbarazzo che pensi: "sarebbe meglio se mi inghiottisero le molle del materasso!".
E ahimè, tante donne lamentano una tale mancanza. Anzi è stato proprio parlando con alcune delle mie amiche che ho realizzato che forse tacere e incassare non serve. Prendiamo coscienza.
Se, infatti, come abbiamo detto in uno dei post precedenti, esiste una predisposizione genetica dell'uomo e della donna verso un certo modo di relazione, allora bisogna ammettere che esiste senza dubbio una certa costanza nelle problematiche del materasso, sia esso di ultima generazione con fibre in lattice o da rottamare con le sue molle ormai pezzo d'antiquariato.

Vi regalo quindi una rapida spiegazione di quello che viene poi gentilmente tradotto dalle donne, con un: "Oddio!! La prossima volta piuttosto mi arrangio da sola!!!"

1- Il tirocinante:
E' quando l'altro non fa altro che parlare. E' un continuo chiedere. Domandare. Richiedere. Ridomandare. Che dopo un po' si perde anche l'ispirazione e tutti i momenti del caso.
"Ti va bene così?" "Tutto bene?" "Ti piace?" "Ti stai divertendo?" "Come ti senti?" "Vuoi la musica?" "Vuoi da bere?" "Stai bene hai detto vero?" "Dove hai messo i preservativi?" "Ma prendi anche la pillola?" "Hai chiuso la porta?" "Hai caldo?"
E lei: se parli ancora giuro che chiamo un esorcista!!

2-L'archisesso
L'archisesso è maniaco dei centimetri, delle posizioni, degli angoli che devono fare le sue gambe con le tue, della posizione del cuscino sotto la sua testa, dell'angolazione astrale delle stelle in quel preciso momento che quindi porta ad usare una posizione stabilita.
E' tutto un prenderti e ribaltarti e "No, no, così no. Più a destra, più a sinistra, non va bene così, ascolta me devi fare così. FIDATI." Perché loro sono architetti del sesso, e ne sanno a pacchi di centimetri, posizioni e angoli, ma di sesso?? Non ne sanno niente.

3- Il quattro di bastoni.
E' l'uomo immobile. Quello che non fiata. Non parla. Non lo senti. Quello che per attirare la sua attenzione anche in un momento topico come quello del sesso devi simulare un malfunzionamento alla "navicella spaziale": Houston, abbiamo un problema!!! Uno dei motori, il tuo, perde potenza!!!
Sarà il caso di controllargli il polso??

4-Il dosatore smisurato.
E' quello fissato con le proporzioni e le prestazioni del suo oggetto preziosissimo.
Siamo lí insieme e lui si loda e descrive le sue caratteristiche come stessimo parlando di un Bordeaux del 1900. Tutte le donne con lui sono state benissimo. Tutte le donne lo trovano irresistibile. Tutte le donne gli hanno detto che è un master delle evoluzioni in camera da letto. Tutte le donne hanno detto che nemmeno le pile Duracell durano così tanto. Tutte le donne hanno decantato le dimensioni del suo oggetto.
Peccato sia dotato di un fagiolino. E che il fagiolino si sa, scuoce rapidamente. :D

5-L'uomo staffetta.
Egli non si basa sulla durata della prestazione, ma sui movimenti che somigliano più a quelli di un coniglietto in preda ad un attacco ormonale insaziabile. O a quelli di un poveraccio in preda ad un attacco epilettico. O quelli di uno che ha appena preso una scossa elettrica.
E no: non c'è un pulsante per spegnerlo.

6-Il cavaliere di bronzo:
E' colui che si fa pregare. Una volta sí, due sono troppe, tre, c'hai una malattia e devi andare a farti disintossicare. Una volta la mattina e poi niente fino al prossimo giovedì sera alle 23.43 minuti.
Mente: dice che non ha preservativi. Invece ce li ha. Oppure, cosa anche peggiore, vi dice:  "VUOI FARLO ANCORA? Ma se l'abbiamo fatto anche ieri sera!"

7- L'egoista catalettico.
Categoria merdosa. Pensa solo a se stesso. Pensa solo al raggiungimento di voi tutte sapete cosa. Ma solo da parte sua. Che gliene frega a lui se voi vi state divertendo quanto a farvi otturare una carie? Niente.
Raggiunto il suo scopo, cade pure addormentato.
E lui dorme beato, mentre tu gli auguri che le dita dei piedi possano diventargli palmate.

8-Il naturalista.
E' quello contrario ad ogni tipo di precauzione. Il preservativo é il suo peggior nemico: non gli piace, non sente niente, gli fa schifo orrore e ribrezzo, rovina tutto, e poi tanto lui sa quand'é il momento giusto, e poi, soprattutto a cosa serve? Crea stupide irritazioni: sicura di non essere allergica al lattice??
Sicurissima! Come sono sicura di essere allergica a 9 mesi di gestazione causati da un demosciato di tal specie!! Per non parlare delle rarissime forme di demenza sessualmente trasmissibili!

Dormire soli e tranquilli, senza nessuno che vi metta una mano sul culo mentre dormite pacifici e contenti non vi sembra più così triste e deprimente, non è vero?? Già perchè piuttosto che stare con uno di questi, rivalutiamo un sacco l'astinenza o il famoso, e lungimirante, brocardo "chi fà da sè, fà per tre!"

lunedì 29 agosto 2011

EmoAnimal: il regno animale del sangue!


E' stata durante una conversazione in famiglia, una di quelle che si fanno d'estate in veranda mentre si prende il fresco, che giunti (non chiedetemi come) a parlare di nascite, trasfusioni e gruppi sanguigni mi è venuto spontaneo chiedere se anche i nostri amici a quattro zampe hanno come noi il problema o la fortuna di essere donatori o ricevitori universali nelle emotrasfusioni.
E' una domanda che non mi sono mai posta e che invece ho realizzato essere di fondamentale importanza. Ho pensato: "E se i miei due cucciolotti ne avessero bisogno?? Un sangue varrebbe l'altro o servirebbe esattamente sapere a quale gruppo sanguigno appartengono??"
Così a fine giornata, ieri sera, mi sono messa al pc per qualche ricerca e ho scoperto che la natura non perde occasione per sorprenderci e che a noi poveri umani non resta che osservarla con rispetto e reverenza.
E' bene ripassare intanto un po' di biologia umana: i gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di antigeni specifici sulla superficie dei globuli rossi. La determinazione del gruppo sanguigno è un elemento indispensabile prima di procedere a una trasfusione di sangue.
Chi ha un particolare gruppo sanguigno, infatti, può ricevere trasfusioni solo da chi presenta un gruppo sanguigno compatibile.
L'evidenza che l'uomo non potesse donare sangue a chiunque o riceverlo da chiunque risale all'inizio del XX secolo, quando alcuni medici osservarono che molto spesso l'esito negativo di trasfusioni dipendeva dall'incompatibilità dei gruppi sanguigni tra ricevente e donatore. Più precisamente, fu il patologo austriaco Karl Landsteiner nel 1901 a classificare per la prima volta i gruppi sanguigni dell'uomo, scoprendo inoltre che la loro determinazione dipendeva da fattori ereditari in base alla legge di Mendel.
I primi gruppi sanguigni identificati furono quelli del sistema AB0 (A, B, zero) che cataloga 4 gruppi diversi: il gruppo A, il gruppo B, il gruppo AB e il gruppo zero. Solo nel 1940, invece, fu scoperto il cosiddetto fattore Rh, grazie a Karl Landsteiner e a A.S. Wiener.
La scoperta avvenne dopo la trasfusione di sangue da una scimmia Macacus rhesus a un coniglio; i ricercatori osservarono che i globuli rossi del coniglio e della scimmia, invece di rimanere separati , si agglutinavano (cioè, si attaccavano l'uno all'altro). Più avanti, si scoprì che anche la maggior parte degli uomini presentano sui globuli rossi questo fattore agglutinante, che dalla razza della scimmia prese il nome di "fattore Rhesus (o Rh)"
Questi antigeni quindi non sono presenti solo nei globuli rossi umani, ma anche in quelli animali, che come noi pertanto sono più o meno emocompatibili tra loro.
A tutt'oggi è possibile conoscere la varietà ematica di molti esseri viventi.
I bovini ad esempio presentano 11 gruppi sanguigni (A, B, C, F, J, L, M, R, S, T e Z) con molteplici alleli per gruppo, i gatti presentano i gruppi A, B e AB che variano in base al luogo di provenienza dell'animale e alla razza. Tra i cavalli esistono 7 gruppi sanguigni e la frequenza della loro espressione varia in base alla razza.
I maiali presentano addirittura 15 gruppi sanguigni indicati da A a O.
Per quanto riguarda il CANE dobbiamo sapere invece che esistono almeno 12 gruppi sanguigni (denominati DEA 1.1, DEA 1.2, DEA 1.3, DEA 1.4, DEA 1.5, DEA 1.6, DEA 1.7). Il 40% dei cani però è DEA 1.1 positivo e può ricevere trasfusioni sia dal gruppo DEA 1.1 positivo sia da quello negativo. Invece i cani con gruppo DEA 1.1 negativo possono ricevere il sangue solo dallo stesso gruppo.
Negli animali esotici, come furetti e tartarughe, e nei rettili in particolare, i gruppi sanguigni sono stati poco studiati e una completa classificazione deve ancora venire. Nei conigli, finora, sono stati identificati 5 gruppi sanguigni, e si è notato che a differenza di altri mammiferi i loro globuli rossi sono NUCLATI.
Determinare il gruppo sanguigno di un soggetto è un'operazione non solo importante ma anche necessaria perchè permette di salvare la vita a chi corre il pericolo di perderla, per una malattia, per un incidente, per una qualunque eventualità. Per far ciò bisogna analizzare la presenza di proteine specifiche presenti sulla superficie dei globuli rossi, la cui comparsa è determinata da fattori genetici. Solo in questo modo si può essere quasi sicuru che il sangue che andremo a "trasfondere" sia quello compatibile.
Il problema però è che per molti animali, le classificazioni rimangono ancora incomplete e inoltre esistono poche banche del sangue ad uso veterinario, che rimangono peraltro molto costose.
Esiste ad esempio una piccola BANCA DEL SANGUE VETERINARIA per CANI e GATTI, ma, a parte il costo (una sacca di sangue canino testato da 250 ml si aggira sui 300 euro), si deve poi fare i conti con i tempi di spedizione che, nelle migliori delle ipotesi, si aggirano sulle 24-36 ore, tempo troppo lungo per essere compatibile con un’urgenza in atto, e con i tempi di conservazione. Il sangue raccolto non può essere stoccato in eterno, anzi, i tempi sono molto corti e si va dalle 8 ore (preferibili) fino a massimo 30 giorni (57 giorni circa nel coniglio), in quanto la vita media di un globulo rosso varia da animale ad animale. Nel gatto, ad esempio, è di 21 giorni e sarebbe piuttosto inutile trasfonderlo con del sangue tenuto in frigo per 20 giorni, in quanto l’effetto benefico della trasfusione sarebbe di sole 24 ore!!
Se avete dei "piccoli amici" in casa, il mio consiglio è allora quello di conoscere quanto più potete della loro fisiologia e anatomia. Perchè se è vero che chi trova un amico trova un tesoro, chi trova un amico a quattro, due o palmate zampe, ha trovato una ricchezza inestimabile!


martedì 5 luglio 2011

Bus Root: l'autobus al verde!!!

Bardottini cari, ve lo ricordate il post in cui raccontavo di un eccentrico cinema ecologico ricavato da una vecchia roulotte?? Beh, a quanto pare la creatività dell'uomo sembra non avere proprio confini e talvolta sa essere davvero sorprendente. Tant'è vero che i giudici della Designwala Grand Idea Competition hanno premiato sebbene col secondo posto il “Bus root“.

Di cosa stiamo parlando? Si tratta di un autobus verde, ma non per il suo colore nè per l’utilizzo di energie rinnovabili, ma per la presenza di un giardino sul tetto.
Finora l’architettura sostenibile ci ha già presentato progetti simili rivolti ai tetti degli edifici e molte città hanno accolto entusiaste la proposta, tanto che Toronto ne ha persino imposto l’obbligo per tutte le nuove costruzioni.
L’idea del Bus root nasce invece come tesi di laurea alla NY University per opera del designer messicano Marco Castro Cosio. Questi ha stimato come grazie ai 31 cm quadrati di giardino sul tettino del bus, una città come new York guadagnerebbe circa 14 ettari di verde, considerato l’elevato numero di mezzi pubblici.
Il primo prototipo denominato Biobus e coltivato a piante grasse è stato già messo in circolazione e per cinque mesi ha viaggiato fra New York e l’Ohio, circolando per fiere ed esposizioni. E’stato dotato di pannelli solari, una turbina eolica e un motore alimentato dagli olii di scarto dei ristoranti.
I benefici spaziano dall’aumento della qualità dell’aria, al miglioramento estetico dei mezzi di trasporto e della stessa città, offrendo un aspetto più green.
Tuttavia, nonostante il progetto sembri interessante e sfizioso, qualcuno non ha tardato nel far notare come la presenza di un giardino inevitabilmente determini un aumento del peso e di conseguenza un maggior consumo di carburante e quindi fuoriesca da quel circolo virtuoso che si vorrebbe attivare...

venerdì 22 aprile 2011

Nippon lapini!

Che paese straordinario il Giappone...matrimonio perfetto tra tradizione e modernità! In questo momento noi tutti stiamo attendendo con ansia che superi questo terribile disagio ambientale e sociale provocato da uno dei peggiori terremoti degli ultimi anni, eppure nonostante le difficoltà questo arcipelago asiatico non smette di sorprenderci con la sua innata indole per le innovazioni.
Tutti sanno che il Giappone è da sempre all'avanguardia per quanto riguarda le tecnologie, nonostante conservi un aspetto della sua identità estremamente legato alla sua vera anima tradizionalista, ed è continuamente alla ricerca di attività e situazioni che possono apportare novità alla vita economica e sociale di quei luoghi lontani.
Uno dei miti più antichi in Asia riguarda la leggenda del coniglio lunare. Una vera e propria favola buddhista dagli intenti moralisti. La favola però, purtroppo per il coniglio, non ha un lieto fine; questi infatti volendo aiutare un povero viandante sconvolto dalla fame ma non avendo grandi abilità nella ricerca del cibo, decide di sacrificare se stesso, gettandosi in un fuoco. Il viandante, rivelatosi poi essere una divinità, commosso per l'eroico gesto, disegnerà il volto del coniglio sulla Luna affinchè potesse essere ricordato da tutti e per sempre.
A questo punto vi starete chiedendo perchè mai vi racconto questa storia. Beh, nell'anno del coniglio (mammifero dalle orecchie lunghe le cui qualità sono ancora per molti inesplorate) in Giappone hanno deciso di dedicargli dei luoghi, quasi di culto per tutti gli amanti dei batuffoli salterini.
La notizia sul momento mi ha fatto sorridere perchè ho pensato: "vedi tu quante se ne inventano per smuovere l'economia!"
Eppure ho anche realizzato che in fondo simili iniziative non sono affatto malsane anzi...
Da qualche mese, vivo in casa con un delizioso coniglietto, del quale ormai sono completamente innamorata. Non lo credevo possibile, ma sono animali intelligenti, affettuosi e amano stare insieme agli altri. Il mio poi, ma sono di parte, mi fa morir dal ridere.
Sono spesso sottovalutati, considerati come semplice pasto, carne da gustare in alternativa al solito pollo o maiale in salmì.
In Giappone, però, in loro onore, hanno deciso di imbastire ristoranti, bar e caffetterie in cui il coniglio è l’elemento principale. Si, elemento principale ma non alimento! Perchè qui il coniglio non è sulla carta del menu come ingrediente di una delle pietanze servite, ma come vero e proprio protagonista principale.
Nella terra del Sol Levante, sono nati gli Usagi-to-cafè!
La traduzione in inglese suonerebbe come "rabbit bar" e dal nome sembrerebbe uno dei soliti locali in cui le cameriere sono travestite da sexy conigliette per intrattenere i clienti famelici di immagini sensuali, mentre divorano un panino o sorseggiano dell'acqua tonica. E invece no, in questi locali i conigli sono veri!!!
Si pagano 800/900 yen, pari a circa 7/8 euro, e si riceve un drink. Nel frattempo, è possibile....accarezzare conigli! Ce li si puo` persino mettere sulle ginocchia o fotografarli, o magari dargli da mangiare. Ma naturalmente (furbata!) eventuali macchie o danni ai vestiti causati dallo smaneggiamento degli orecchiuti, rimane a carico del "curioso cliente". Alcuni locali permettono anche di portare il proprio coniglio per farlo giocare con gli altri amici pelosi, mentre i padroncini si godono un momento di piacevole relax.

curiosità: questo concept bar non è una novità assoluta. Esso deriva la sua "impostazione" da una variante dei gia` molto popolari [neko cafe], dove ad allietare i clienti ci sono non conigli ma simpatici gatti.