martedì 1 maggio 2012

Lapino docet.

Premetto. Non sono una fanatica. Non sono una di quelli che qualunque cosa facciano, devono sempre trasformarla in un'arma di autopromozione sociale. Si, amo gli animali. Si, adoro cani e cavalli. Talmente tanto che alcuni di loro sono ormai pezzi del mio cuore. Compreso un piccolo niglio che da quasi due anni convive con me e dal quale ho imparato una grande lezione. Quella dell'amarsi in silenzio. 
Forse molti di coloro che si imbatteranno in questo post, penseranno che è il classico sfogo di una "padroncina" che deve sbandierare in giro l'entusiasmo per il proprio "peloso". Beh, no. 
E' solo esigenza di rispondere a tutti quelli che puntualmente affermano che il coniglio è un animale stupido. Un mammifero che sta bene al forno con le patate perchè non è capace di dimostrare affetto o complicità. 
Ovvio, non è un cane o un gatto. Non serve mica una laurea per capirlo. Ma il fatto che abbia un modo diverso di relazionarsi non significa affatto che non sia capace di regalare affetto. Anzi. Convivere con uno di essi muta decisamente le abitudini di pensiero su questi esemplari e sul mondo animale in generale. 
Perchè? Perchè con loro non puoi dare tutto per scontato. Così come gli esseri umani, vanno prima capiti.
Vivere con un coniglio ti insegna ad avere pazienza. La pazienza di chi è costretto a rimanere in silenzio, di chi non possiede una voce. Un coniglio non può abbaiare o miagolare o ancora pigolare per attirare l'attenzione. Un coniglio attende. Attende che i tuoi occhi incrocino i suoi, che i suoi gesti non rimangano incompresi. Loro ascoltano, osservano, analizzano e scrutano. Non si impongono, chiedono. 
Chiedono che tu abbia cura, premura, voglia. Che la mattina quando ti svegli, tu capisca che anche loro iniziano con te la loro giornata e che quindi hanno diritto ad una colazione da campioni. E che anche se la nutella è decisamente una delizia, di cioccolata e patatine si può star male.
Sanno bene che messi in gabbia, mordere le sbarre non serve ad essere liberati. Che arrabbiarsi non serve. Sanno anche però che non c'è limite che non possa essere superato. Non c'è mobile troppo elevato per essere raggiunto e non c'è cavo di pc o cellulare che sia troppo duro per essere rosicchiato o divano che non possa essere conquistato. 
Per loro è d'obbligo TENTARE. Affrontare gli ostacoli con tenacia, perseverare, perchè tutti i propri sforzi alla fine saranno ripagati. 
Ti insegnano anche a gioire per le piccole cose. Un salto può essere bello anche solo per il piacere di farlo, anche se non ha uno scopo immediato come raggiungere una carota nella dispensa. 
Quel che conta è gioco, vita, emozione. E' un tappeto che scivola via sul parquet, è zigzagare sull'erba con il vento che sbatte sul muso.
Ti insegnano che l'affetto va meritato, che i sentimenti non vanno sprecati, ma che vale sempre la pena di dare un'occasione ad uno sconosciuto, di avere pazienza e aspettare prima di capire se ci si può fidare o meno. Non dare tutto subito per poi ritrovarsi delusi e distrutti. Non serve prostituirsi sentimentalmente. Essere selettivi non è una malattia ma un mezzo di sopravvivenza. E in fondo se poi non vuoi che qualcuno ti abbracci, puoi sempre sbattere la zampa, mordere o girare le spalle con grande indifferenza. Ma puoi anche invece dargli bacini sui piedi, saltargli in braccio per tenergli compagnia e solleticargli la pancia!!
Ti insegnano che anche se a volte ti sembra che il mondo intero pensa di te che sei un essere inutile ed insignificante, ci sarà sempre qualcuno che avrà voglia di tornare a casa e prendersi cura di te, e per il quale sarai la ragione del suo sorriso.
Ti insegnano che gli spazi vanno difesi, con la grinta di un leone, ma che dormire in due è decisamente meglio, ammesso che l'altro non russi.

Insomma un coniglio ti spinge ad essere la sua voce, in modo che lui possa essere il tuo cuore!!