martedì 31 maggio 2011

Le vittorie fanno vincere...forse!

Come un sacco di gente diceva e scriveva da tempo, la Sinistra vince schierando personalità drastiche ed eccentriche, rispetto agli apparati di partito.
Addirittura stravince dove, come a Napoli, i funzionari di partito avevano fatto fino all’ultimo gli schizzinosi.
A quanto pare, in attesa che i vertici del Partito Democratico si destino dal loro sonno millenario, gli elettori hanno deciso di portarsi avanti col lavoro.
Adesso è facile prevedere che, rotto lo specchio di casa Berlusconi, andrà a pezzi rapidamente anche la realtà virtuale che in questi anni ha prevalso in tutto il Paese.
Resta un problema: per le elezioni nazionali manca tutto il tempo che serve ai Begli Addormentati per sabotare nuovamente tutto.

lunedì 30 maggio 2011

The story of stuff


Carissimi abitanti del mondo occidentale,

oggi ho un video ed un sito internet da sottoporvi. siamo nell'era di internet, quindi è una cosa consueta. Meno consueto è il messaggio contenuto in questo video/sito. In effetti dice una cosa sola: l'umanità o cambia o ci possiamo anche salutare qui. Non è catastrofista, anzi. Forse è il messaggio di vita più limpido e propositivo degli ultimi 50 anni.
Non voglio, però, star qui a trarre conclusioni prima che vediate il video (e il sito). E dato che è una cosa molto importante, l'hanno anche tradotto in italiano. Metto comunque tutti i link vari sotto.
Buona visione (dura circa 20' ma li vale tutti).

Il video in inglese (è di un'americana) lo trovate sul sito http://storyofstuff.com/ insieme a tutta una serie di altri video. La sua traduzione in italiano su http://www.youtube.com/watch?v=fZdGPRThjrA&feature=share

Mi raccomando, guardatelo perchè diventerà sempre più fondamentale nel vicino futuro. E sopratutto nel presente di domani.

martedì 24 maggio 2011

Contro la sindrome della prova costume acuta!!

“Qualche tempo fa, sulla vetrina di una palestra, comparve un manifesto che rappresentava una ragazza spettacolare,accompagnata dalla scritta: '”Quest’estate vuoi essere sirena o balena?” Si dice che una donna, di cui non ci è pervenuta la tipologia fisica, ha risposto alla domanda in questi termini :
'Egregi signori, le balene sono sempre circondate da amici (delfini, foche, umani curiosi), hanno una vita sessuale molto vivace ed allevano dei cuccioli che allattano teneramente. Si divertono come pazze coi delfini, e si strafogano di gamberetti. Nuotano tutto il giorno e scoprono posti fantastici come la Patagonia, il mar di Barents o le barriere coralline della Polinesia. Cantano benissimo e registrano talvolta dei CD. Sono impressionanti e sono amate, difese ed ammirate da quasi tutti. Le sirene non esistono. Ma se esistessero farebbero la fila dagli psicologi in preda ad un grave problema di sdoppiamento della personalità (donna o pesce?).
Non avrebbero vita sessuale perché ucciderebbero tutti gli uomini che si avvicinano (e del resto come farebbero)? Non potrebbero fare neanche bambini. Sarebbero graziose é vero, ma solitarie e tristi. E del resto chi vorrebbe vicino una ragazza che puzza di pesce? Non ci sono dubbi, io preferisco essere una balena.
P.S. : In quest'epoca in cui i media ci mettono in testa che solo le magre sono belle, io preferisco mangiare un gelato coi miei bambini, cenare con un uomo che mi piace, bere un vino bianco coi miei amici. Noi donne prendiamo peso perché accumuliamo tante di quella conoscenza, che nella testa non ci sta più e si distribuisce in tutto il corpo. Noi non siamo grasse, siamo enormemente colte.
...ogni volta che vedo il mio sedere in uno specchio penso: 'Mio Dio, come sono intelligente!”

Quello che avete appena letto, è un divertente link che oggi mi è capitato di leggere sulla bacheca facebookiana di una amica. Link non solo divertente, ma che dà spunto ad alcune riflessioni. Cosa significa oggi essere bella per una donna che non si lascia influenzare da alcun bombardamento mediatico?
Sembra che le donne abbiano acquisito una maggiore consapevolezza di se stesse, che, insomma, si piacciano di più rispetto a ieri.
Le donne di oggi, sempre più divise tra una frenetica ripartizione di ruoli: madri, mogli, amiche, lavoratrici (e chi più ne ha più ne metta), guardano se stesse con occhi diversi rispetto al passato e il 50% di loro giudicano “svilente” il modo in cui il corpo femminile viene presentato dai media. Sedurre è sempre piacevole, ma con un valore aggiunto: la donna ha compreso bene che per sedurre un uomo, bisogna prima sedurre se stessa.

lunedì 23 maggio 2011

Sussurrando come una balena

Ultimamente è proprio facile per me sentirmi col morale sotto il talloni. Non so forse è la primavera, forse i mesi che passano senza trascinarmi insieme a loro ma al contrario lasciandomi in disparte, in una specie di limbo in cui mi sembra di non andare nè avanti nè indietro. Mi sento come una balena arenata sulla spiaggia...
Vorrei che questi ultimi due anni fossero andati diversamente, che i tanti dolori che mi hanno accompagnato non mi avessero influenzato in maniera così profonda. Un tempo ci riuscivo, a tenermi distante, o meglio ad affrontarli ma senza lasciarmi trasportare con loro nell'abisso. Prima riuscivo a rimanere in superficie, a guardare in basso sotto il livello dell'acqua ma a spingere con le gambe in direzione del cielo. Mi sembra, adesso, di stare ferma a contemplare ciò che accade attorno. Io che ho sempre pensato che il destino ci rende artefici di noi stessi, oggi è come se sentissi amplificate le voci di quelli che mi dicevano di prendere ciò che viene dalla vita, che tanto la vita aggiusta tutto. Ma io, dove sono?? che fine ho fatto?? dove mi sono persa?? e soprattutto in quale momento del cammino ho iniziato a non saper più interpretare la bussola che avevo in mano??
Ero una combattente, andavo e prendevo ciò che volevo tornando vincitrice, anche di un risultato non esattamente voluto, ma comunque vincitrice di un risultato acchiappato. O sto invecchiando o sono in una fase di stallo totale.
Aspetto un'illuminazione interiore, una risposta, ma sotto sotto so che devo decidere io stessa, senza aspettare niente dall'esterno. Concludere questi benedetti studi e laurearmi e....superare i mille pensieri e preoccupazioni che mi frastornano la mente, talvolta addirittura annebbiando obiettivi su cui avevo riflettuto e che consideravo sicuri.
Forse è stupido da parte mia desiderare una coperta di protezione, come quella che da bambina vedevo sempre in mano a Linus, quando leggevo Snoopy...e quindi sussurro, sussurro a me stessa che la balena prima o poi emergerà per respirare, e saluterà la tempesta di passaggio.

L'armatore

Eccola. Guardi all'orizzonte, tra le distese infinite di mare e i suoi riflessi blu-azzurrognoli, spume disorientanti e tendendo l'orecchio per udire stormi di gabbiani riuniti, in cerca di terra e alla fine la senti. Non la vedi; la terra arriva con un urlo: "terraaaaa".
Per qualche tempo si chiamava "Americaaaaaa", ed è stata meravigliosamente raccontata da Baricco in Novecento, per cui oso una rispettosissima citazione.
Tu continui a veleggiare con gli occhi già pronti al futuro che si prospetta, ma man mano che si avvicina, la terra che arriva ha un non so che di selvaggio. Ti si aprono quindi due strade. Sulla prima, ci sono le provviste, un certo periodo per raccoglierle, e puntare la nave verso altri lidi; magari anche quelli natii, più sicuri perché già provati e rassicuranti perché lì hanno navigato le generazioni precedenti. Il futuro sarà forse più certo ma stantio.
Nella seconda c'è il rischio, l'avventura, dolore e fatica; ma soddisfazione e futuro. Un futuro incerto, ma che vale la pena vivere.

L'Italia ha da sempre percorso la prima strada. Con la Prima Repubblica, trainata dalla Democrazia Cristiana che aveva un fascismo incostituzionale a destra (il fascismo non poteva e non può governare) e un comunismo interrotto a sinistra (dipendeva in tutto da Mosca; caduta quella, il comunismo italiano divenne vagamente anacronistico fino ad oggi). La DC quindi rimase al potere per 52 anni, e con il potere assicurato, decise per l'Italia una posizione marginale nel mondo. Sia dal punto di vista politico, nonostante i moti studenteschi che speravano per propri figli un futuro migliore; sia dal punto di vista di crescita, decidendo, per esempio, le sorti della Olivetti che inventò il computer ben 10 anni prima dei colossi americani. Distrussero la Olivetti perché l'Italia non poteva essere superiore agli USA. Fu una scelta.
Oggi Berlusconi e il governo, prevalentemente mafioso (visto che le proposte per risollevare il Paese crollano quotidianamente; vedasi, per esempio, le proposte per ridurre il vitalizio pensionistico di 3000€/mese facendo solo 5 anni di lavoro), ereditando questo disfattismo, consegnano il Paese ad una mandria di vacche magre. E i giovani, molto meno di quanto dovrebbero essere (come viene detto su questo articolo de La Stampa), abbandonano saggiamente il Paese. Quell'isola è troppo selvaggia per popolarla; ce ne saranno di sicuro altre meno complicate e più vivibili. L'Italia è un paese così complicato che lo potevano affidare solo agli italiani. Oltretutto, gli italiani sono sempre più vecchi: l'Italia può in effetti diventare ospizio d'Europa.

L'Italia ha, invece, bisogno del secondo Risorgimento; anzi del primo. Vero e giusto. Almeno per una volta.

domenica 22 maggio 2011

Casa dolce eco-casa!

Ha fatto la sua prima apparizione nel cuore della Grande Mela il camper super-eco presentato al Festival of Ideas e ideato da Paul Villinski.
L’idea è nata in seguito alla devastazione dell’Uragano Katrina abbattutosi sulla Costa del Golfo degli Stati Uniti nel 2005 causando altissime perdite sia in termini economici che di vite umane.

Si tratta di un Emergency Response Studio: in poche parole un vecchio camper trasformato in uno studio d’artista ma che suggerisce anche un’originale idea di casa mobile che possa permettere alle popolazioni che vivono nelle zone a rischio uragani di mettersi in salvo!

La particolarità? In seguito a tutta una serie di soluzioni eco la casa di Villinski è totalmente autosufficiente e ad impatto ambientale zero.

Funzionale ed esteticamente accattivante, proprio per enfatizzarne l’armonia con l’ambiente, il suo creatore lo ha voluto proporre in un verde sgargiante ed ha riportato l’immagine della farfalla su una parete: logo scelto come simbolo di tutta la bio-art di Villinski.
Ampi spazi interni illuminati da una calotta geodetica, mobili in bambù ed interni realizzati usando denim riciclato, olio di semi di lino come materiale base delle piastrelle, niente vernici tossiche né materiali inquinanti. Insomma un bio-design curato in ogni dettaglio!

All’esterno invece, il camper possiede un sistema di alimentazione a pannelli solari ed una microturbina eolica che garantiscono la produzione di energia. Questa viene accumulata da 8 grandi batterie nascoste sotto la pavimentazione ed è sufficiente ad affrontare le esigenze di una vera casa oltre che a garantirne la mobilità.

Ma non mancano nemmeno gli optionals: volete prendere il sole? accomodatevi in giardino! Eh, già, perchè il camper è corredato persino di uno spazio all’aperto, ottenuto reclinando una delle pareti.

E se poi voleste godervi un grande classico senza allontanarvi troppo da casa e rispettando l'ambiente?? Beh...ci pensa SOL il cinema fai da te fotovoltaico.
E' un cinema vero e proprio, con tanto di spettatori e di box office e per giunta itinerante! Quindi potete portarlo con voi, anche in vacanza ;)

Sol Cinema è stato creato da una vecchia Roulotte i cui interni sono stati ridisegnati con divani, proiettore e lettore DVD/notebook per proiettare i film. E già dal nome "SOL cinema" si capisce che è pienamente alimentato da un pannello solare e un set di batterie al litio come vedete nelle foto accanto. La capienza massima è di soli 8 spettatori, ma la programmazione non ha limiti!!!

sabato 21 maggio 2011

Natura a luci rosse

Non capisco perchè è ormai qualche sera che per un motivo o per altro vengono fuori allusioni strane a "fiori" e "uccelli"...sarà la primavera che si proietta verso l'estate, sarà che lo stress da sessione incalzante smuove gli ormoni un po' a tutti o forse è solo un desiderio nascosto di indagare la natura "proibita", quella che le convenzioni sociali e culturali tentano, sin da quando siamo bambini, di reprimere nel nostro più profondo subconscio, vincolandolo a schemi che pretendono di definire cosa è e cosa non è "contro natura".
Beh, mi è bastata una cheesecake di troppo e una spasmodica voglia di fuggire dai manuali che mi osservano da mattina a sera, per dare sfogo a questa curiosità e ovviamente decidere di comunicarvi quanto scoperto.
Gli animali come “lo fanno” in natura? Aprite bene le orecchie, non si fanno mancare proprio nulla: orale, omo, di gruppo, travestiti, a pagamento e “alla mano”. Insomma il comandamento, impostoci, del “sesso secondo natura” è un boomerang pesante e come tale torna indietro a chi lo invoca.
Sapevate ad esempio che i pipistrelli praticano il sesso orale?? Già, avete capito bene. I cugini di Batman amano sollazzarsi al chiaro di luna con pratiche che il codice della Louisiana considera veri e propri crimini punendoli addirittura con pene fino all'ergastolo. Ma torniamo agli amici chirotteri. Essi praticano tale tipo di sesso perchè in questo modo riducono notevolmente il rischio di malattie veneree. Come?? Grazie al potere anti batterico della loro saliva.
I maschi più grandi di coleottero, in particolare una specie che vive in centro america, praticano vero e proprio sesso di gruppo. Essi si accaparrano tutte le femmine a discapito di quelli più piccoli. La sorpresa però è dietro l'angolo, perchè i coleotteri più giovani e più piccoli, presi dal ritmo dell'ormone, si infilano dentro “l’harem” assumendo l’aspetto e le movenze delle femmine. E se qualcuno li scopre?? Beh, continuano a fare la “femmina”, fino ad accettare il rapporto sessuale, anzi omosessuale, con i maschi più forti.
Casi strani, eccezioni o casi limite? Insomma...io direi che sono così frequenti in natura queste "stranezze" che più che eccezione sembrano quasi la regola.
Le femmine di ragno e quelle di scorpione ad esempio "si vendono". Vendono sesso in cambio di cibo. Molto cibo equivale a un rapporto lingo, poco cibo corrisponde a quella che gli umani chiamerebbero una “sveltina”. Il sesso a pagamento dura infatti il tempo che ci vuole a mangiare il cibo portato come moneta di scambio. E se siete ancora curiosi, sappiate che leoni, giraffe, delfini e macachi praticano liberamente l’omosessualità. La loro però più che una scelta, è una necessità in quanto "concedendosi" al maschio dominante lo rabboniscono mostrandosi remissivi e in questo modo è più facile che vengano tollerati e accettati nel gruppo. Esiste infatti una sorta di "colloquio" per decidere se promuoverlo a membro del gruppo: il maschio dominante simula una monta sul maschio remissivo per stabilire chi comanda e se questi non assume nessuna reazione aggressiva, beh, può dirsi parte della compagnia.
E infine orsi, scimmie e cervi si regalano sessuale e solitario piacere con zanne e zampe e i più “evoluti” lo fanno con foglie e rametti. Come è stato osservato, nessuno diventa cieco per questo, non in natura almeno.
Attenti dunque ad invocare la “natura” come parametro o arbitro del comportamento sessuale lecito o illecito, “normale” o “anormale”. Il concetto di “natura” è una costruzione culturale e storicamente modificabile e modificata che in natura non esiste. E’ nelle società umane che si inventano un sesso “contro natura”.
Le specie animali non sono esempi di ciò che si deve o si può “fare” semmai testimonianze di ciò che si può e non si può fare, se a taluno piace.
In natura si fa di tutto e spesso anche di più.

Anche le piante però, non sono da meno quanto a "fantasia riproduttiva". Quella sessuale rimane anche per loro la tipologia fondamentale di riproduzione in quanto, consentendo la ricombinazione genica, è alla base dei processi evolutivi. Tuttavia, le piante hanno anche talvolta la capacità di rigenerare parti, la possibilità di moltiplicarsi vegetativamente, la capacità di estendersi e colonizzare lo spazio disponibile con prevalenza dell'una o dell'altra "riproduzione" a seconda del livello evolutivo e delle esigenze ambientali.
Per gli alberi però tira una brutta aria. Spesso incisi con taglierini acuminati per testimoniare l'amore tra due ragazzini che vi scolpiscono sulle cortecce i loro nomi, ultimamente hanno visto un esponente della loro specie divenire vittima dell'uomo in un modo che mai avrebbero creduto possibile. Il Sun, giornale britannico, qualche tempo fa, ha riportato la notizia hot secondo cui un ventunenne scozzese si sarebbe avvicinato ad un albero, e preso da una folata d'amore, si sia calato i pantaloni fino alle caviglie, e abbia cominciato un vero e proprio rapporto sessuale con lui, l'albero.
La povera vittima, impossibilitata a reagire, ha dovuto subire in silenzio l'abuso sessuale. Ma la giustizia umana ha fatto il suo corso. Infatti il ragazzo è stato prima arrestato, e poi rilasciato su cauzione, a patto che stia lontano dal Central Park di Airdrie.

Ora aldilà delle stranezze che ci fanno dubitare della salute mentale di taluni, se si osserva il circostante con degli occhiali non troppo critici, risulta chiaro che una delle principali ruote che fa girare il mondo è proprio il sesso.
L’attrazione fisica tra un uomo e una donna, e per par condicio, tra due uomini o tra due donne, può essere passionale, travolgente, intrigante, segreta, ludica e persino "perversa" ma è sempre una componente, mi verrebbe da dire, esistenziale dell'uomo, non in quanto essere umano ma in quanto essere vivente. E' l'unione tra corpi che crea il legame. Di una sera, di un mese o anche di una vita. Talvolta accompagnata da un sentimento, talaltra solo da chimica molecolare e istintuale, sia che tu sia un coleottero del Nuovo Messico oppure una donna della Nuova Zelanda.

martedì 17 maggio 2011

Intelligenti pauca!

Da giorni non sento parlar d'altro che del gaypride in preparazione a Palermo. Amici mi mandano inviti su facebook per partecipare a cene di organizzazione, proiezioni di film, manifestazioni in piazza, conferenze su omogenitorialità e transfobia e persino Nichi Vendola ha deciso di far capolino per trasmettere saggezza dall'alto della sua esperienza sul campo, in occasione della parata che si terrà il 21 maggio.
Ammetto di non essere infastidita dalla logica di base del gay pride e nemmeno da quella del Palermo pride 2011, evento che unisce le rivendicazioni sociali e politiche alle iniziative culturali, sociali e ludiche degli omosessuali. Ma parto dal presupposto che l’essere omosessuale non sia una caratteristica speciale, piuttosto invece uno dei tanti modi di manifestarsi della variegata umanità e che, liberi di pensarla come si vuole sull’omosessualità, si possa anche essere critici o considerarla un bizzarro fenomeno. Il tutto senza per forza essere tacciati di omofobia, soprattutto se non si pongono in essere comportamenti discriminatori o, peggio ancora, violenti.
Premesso ciò la domanda che sorge spontanea è: «Che cosa c’è da essere così tanto orgogliosi nell'essere gay?». E ancora mi chiedo: «Quel tascio asterisco fucsia richiama come ho capito io la “specialità” – o persino superiorità – omosessuale in quanto eccezione?».
Bene se così fosse,(e non siamo ipocriti, per alcuni è così), se loro sono “speciali” e noi allora siamo normal-ordinari, io mi sento libera di professarmi orgogliosamente eterosessuale e, se mi gira, quasi quasi di organizzare un…come lo chiamo…etero pride!
E già che ci sono propongo una bozza di simbolo (pure questo tascio, s’intende).
Già immagino i dibattiti ai convegni dell’etero pride con chi in disaccordo avanza argomentazioni tipo: «Ah, ma in natura l’omosessualità è comune…pure i batteri lo sono!…». E dal palco un relatore che spiega: «Neanche i finocchi (ortaggi) sono davvero finocchi, ci sono finocchi maschi e finocchi femmine» (ma non c’è nulla di scientifico in questo, fanno semplicemente riferimento alla forma che, nel caso del “maschio” è tondeggiante, nella “femmina” più allungata). :D

Il post è ovviamente provocatorio. E contro le autoghettizzazioni.

Calati juncu ca passa la china...

Alle prese con la piena di immigrati, l’Italia sta facendo la solita, ordinaria figura di merda.
Tuttavia una novità può scorgersi. L’insolita, straordinaria figura di merda che sta facendo l’Europa.
Il che dimostra quanto le figure di merda siano contagiose.
Che si possano fermare ondate migratorie della portata di quella di cui cominciamo a vedere i primi effetti è pura utopia. Si può solo decidere quale atteggiamento tenere di fronte allo tsunami. Irrigidirsi e offrire il petto alla massa nel tentativo di respingerla oppure rendersi flessibili e cercare di piegarsi alla nuova situazione, sperando di essere sì travolti, ma almeno non sradicati.
Volendo rimanere fuori da qualunque buonismo o razzismo, è evidente che la questione è essenzialmente una sola, e riguarda non la sopravvivenza dei migranti, ma quella di noi europei occidentali.
E fuori da ogni mia aspettativa, si rivela perfettamente coerente uno dei più conformisti tra i proverbi siciliani: Calati juncu ca passa la china.

Adotta anche tu un candidato a distanza!

A parte Bologna, feudo rosso per eccellenza, l’eccezione è rappresentata dal solo Fassino, pienamente organico al Partito. Ma a Torino era difficile perdere, dopo che la città era stata amministrata impeccabilmente negli ultimi anni.
Per il resto, la vittoria del Centrosinistra al primo turno è stata una mezza legnata per il primo partito del Centrosinistra.
A Napoli, il candidato ufficiale è stato surclassato dall’outsider De Magistris. A Milano ha brillato Pisapia, che aveva vinto le primarie correndo fuori dal Pd. Un po’ come a suo tempo era successo per Vendola in Puglia.
Forse si può azzardare una tesi: il Partito Democratico ha molti padri e nessuna madre. E soprattutto: nessun figlio. Una forma di sterilità che si manifesta in maniera sempre più evidente.
Come succede in questi casi, bisogna accettare i verdetti della genetica, prendere atto di non potere avere figli e consacrarsi all’adozione di quelli altrui, un po' come il nostro bardotto!

lunedì 16 maggio 2011

"Ci vulissi un cutiaddu e un cannavazzu"

Di espressioni colorite e variopinte, il palermitano è parecchio dotato. Una delle variazioni cromatiche del folklore linguistico che ultimamente mi è parecchie volte venuta in mente è appunto "ci vulissi un cutiaddu e un cannavazzu"!
Una spiegazione però è d'obbligo, soprattutto per chi, di siciliano ne mastica poco. Capita spesso infatti nella vita di un siculo e non, di ritrovarsi di fronte a situazioni complesse, provocate da soggetti di nessuna utilità per il genere umano, meglio definiti dalle mie parti come "Fanghi" o "Fanghe"...eh, già perchè si sa che ormai, in secolo di parità sessuale, anche esemplari del genere femminile possono avere qualità da rompiballe e quindi non sfuggono a tale categorizzazione.
Sono individui talmente snervanti da far desiderare ai soggetti che ne subiscono gli influssi, di porre fine all'intreccio in maniera davvero appassionata e, tradizione linguistica vuole che ci si adoperi con l'uso di un coltello (cutiaddu) e di un mocio (cannavazzu). Il primo per effettuare il cosiddetto "fridduliamentu" del fango o della fanga in questione ed il secondo per ripulire il tutto.
Dopotutto sappiamo bene che noi gente del sud siamo "genti assistimata" che non ama il disordine e odia la sporcizia.

venerdì 13 maggio 2011

Anche i pidocchi prendono il raffreddore!!

A torto o a ragione, sono sempre stata convinta che esista un legame forte tra due modi di dire palermitani: "u pirocchiu arrinisciutu" e "u pirocchiu havi 'a tussi". Il pidocchio arrinisciutu o addivenuto è quello che molto più romanticamente e con più charme la lingua francese indica con "parvenu". La seconda espressione invece è utilizzata quando chi parla ritiene qualcuno – e di conseguenza quello che dice – noioso e insignificante esclamando: "‘u pirocchiu havi ‘a tussi", a voler significare che stare a sentire quell'omuncolo sia tanto inutile ed ozioso quanto percepire la tosse di un pidocchio.
Chissà se i due modi di dire hanno davvero qualcosa in comune tra di loro. A me piace pensare che il pidocchio arrinisciuto, il parvenu, sia alla fine lo stesso pediculoso che ha la tosse e che quindi non vale la pena ascoltare. E la magia sta nel fatto che il pidocchio, che si è beccato il raffreddore e continua a tossire, può assumere varie forme, le più disparate a seconda delle esperienza che ciascuno ha da raccontare, quasi si potesse formare un piccolissimo e monotematico bestiario. Difatti al di là dei differenti contesti in cui si manifesta, credo che l’intera specie si possa concentrare in tre macrocategorie parassitarie.
La prima è quella di più facile identificazione. Il nostro insettino indossa rigorosamente abiti firmati (e li prescrive tassativamente a moglie/marito, compagna/o, amante, figli e varie) e accessori discreti, purché sia ben visibile che i soldi sono stati spesi e altrettanti guadagnati. E anche tanti.
La persona in questione viaggia spesso, frequenta ovviamente i posti che contano e i giri giusti, sta molto attenta alla politica, soprattutto quando strettamente legata alla propria realtà lavorativa e sociale. Non ama leggere libri, anzi per dirla tutta lo detesta, considerando la lettura una perdita di tempo. Usa a sproposito parole straniere e locuzioni ricercate, che ruba dalla bocca del prossimo, da persona sveglia e intraprendente qual è, e le fa subito proprie. Magari non azzeccandole per intero o, più spesso e ben più grave, interpretandole a modo suo. Non è raro poi che questo parvenu (concediamogli per un attimo il blasone della lingua francese) usi la parola slash al posto di slide o chieda vena in luogo di chiedere venia. Insomma, farà sfoggio di cultura che neanche i sassi saprebbero fare di meglio.
La seconda specie di pidocchio arrinisciuto è forse quella meno innocua. Anche lui è firmato dalla testa ai piedi, accessori compresi, si finge però proletario, e si vanta delle proprie frequentazioni soltanto con le persone del proprio livello e negli ambienti giusti. Gli stessi che vengono da lui condannati senza pietà davanti al resto del mondo. Si direbbe che questa seconda specie di insetto viva in perenne contrasto con questi due aspetti opposti del proprio essere. Da un lato l'atteggiamento spasmodico di ostentare potenza e dall’altro una finta naïveté (quella vera, se mai l’ha avuta, l’ha persa da bambino ai giardinetti pubblici) che gli permette di lamentare eterne carenze economiche, a dispetto di un tenore di vita decisamente al di sopra della media. Vittime privilegiate di questa tipologia dall’intenso travaglio interiore sono i suoi genitori, da cui, pur criticandoli aspramente in pubblico, il nostro insetto attinge conoscenze, giri che contano e naturalmente la tanta "sdegnata" pecunia.
Infine qualche cenno merita il terzo tipo di questa specie, probabilmente la variante più inoffensiva: il finto blasonato. Lo si riconosce abbastanza facilmente perché vanta due, tre, quattro cognomi ma dimentica sistematicamente l’ordine in cui li ha messi la volta precedente, fa continui riferimenti a questo o a quel nobile e a quella volta in cui… e soprattutto vive nel ricordo (il più delle volte immaginario) di un passato più o meno remoto in cui il suo stemma rifulgeva e il resto del mondo non aveva altra occupazione che rimirarlo.
Un tipo tutto sommato innocuo, a parte la noia mortale che questi discorsi provocano nel malcapitato interlocutore. Naturalmente a meno che questi non sia anche lui un insetto della stessa specie, perchè in questo caso si darà avvio ad una tenzone del tutto singolare e dai tempi biblici tra i due interlocutori-pediculosi che fanno a gara per rappresentare fatti e oggetti del tutto inesistenti, per declamar di loro la gran magnificenza. E a questo punto, se siete il terzo interlocutore, non avete che due possibilità: o trovare un modo per defilarvi il più presto possibile o trovare una poltrona molto, molto comoda, visto che dovrete restarci per ore.

venerdì 6 maggio 2011

Uomini, ricordate: negare tutto!


Avete presente quelle missioni che molti considerano impossibili? Come, non so, un atterraggio sulla luna o il ponte sullo stretto di Messina? Nulla in confronto alla litigata con l'essere umano maschio. Già perchè l'uomo conosce vari modi per sfuggire al litigio, anche perchè come è stato scientificamente provato gli uomini hanno una capacità di ricezione molto bassa nei confronti delle donne e quindi temono ogni volta il confronto, non ricordando quanto era stato raggiunto nel trattato di pace dello scontro precedente. 
Quando la situazione si fa accesa e il tono della voce della donna si fa acuto, l’uomo entra nella modalità “stand-by” e la sua ricezione intellettiva di parole scende a circa dodici. 
A seconda però della reazione che l'individuo maschile assume di fronte alle "scanopicie" femminili permette ancora una volta di distinguere varie categorie maschili così come fatto in passato
1) IL CONFUTAZIONISTA: se la donna è già incazzata di suo, magari perchè in un particolare periodo del mese, questo genere di uomo è capace di farla arrivare a livelli altissimi di nevrosi. Egli, infatti, nega tutto: negherebbe anche di essere vivo, se necessario. Nega dalle più piccole cazzate alle cose grosse. Il bello è che nega l’evidenza e voi a quel punto vorreste prenderlo a sonori schiaffoni perché offende la vostra intelligenza credendo di gabbarvi con i suoi metodi da “bambino di tre anni che, con la bocca sporca di marmellata, nega alla mamma di averla mangiata”. 
Tu magari qualche giorno prima lo hai visto a pranzo con una sua collega e lui: “Ma no, mica ero io, figurati!". Sì, caro, guarda che la tua faccia da schiaffi si riconosce in mezzo a mille. 
Tu lo becchi a mandare un messaggino sul cellulare mentre gli stai parlando di cose importanti e glielo fai notare e lui: “Mica stavo mandando un messaggio!”. Allora, che facevi, guardavi lo schermo del cellulare a vuoto come un pirla?
2) IL MORTO: L’uomo morto è bravissimo e, a sua detta con gli amici, astutissimo. Come certi animali che, quando devono difendersi dai predatori, si fingono morti, ecco che il maschio morto utilizza praticamente la stessa tecnica durante il litigio con la donna. Si irrigidisce, l’occhio diventa vitreo, si affossa nella sedia o nel sofà. Ascolta la ramanzina della donna senza fiatare, le accuse non sembrano tangerlo, l’espressione facciale rimane immutata. La tecnica pare funzionare perché dopo un po’ la donna si stufa di monologare con un morto, lo manda a quel paese e se ne va. E il maschio può finalmente uscire dal suo autoimposto stato comatoso. La natura insegna, a quanto pare.
3) IL PUBBLICO MINISTERO: Quest’uomo, quando litiga con voi, crede di essere nell’aula di un tribunale. E si fomenta. Per ogni cosa che gli dite, lui ribatte addossandovi la colpa. Lo avete chiamato mille volte e non rispondeva? “Eh no, cara, sei tu che non rispondi mai quando ti chiamo io!”. Lo avete visto con un’altra? “Ah! Certo, si, invece tu l’altro giorno a prendere l’aperitivo con quello??”. Sembra una partita di tennis e probabilmente ne uscirete stremate, soprattutto se il maschio in questione possiede una buona capacità oratoria.
4) L'UOMO TAPPETO : Questo tipo di maschio, invece, è l’opposto del precedente. Egli, infatti, vi da completamente e inesorabilmente ragione. Potreste accusarlo di essere la causa del vostro mal di pancia, di essere la causa del male nel mondo. E lui concorda. Ma attenzione: questo tipo di uomo, anche se vi sembra il più stupido fra tutti quelli già elencati, è invece il più furbo perchè dandovela apparentemente sempre vinta eviterà di uscirne sconfitto in modo concreto. Alla lunga infatti è lui che vince, poichè se per un po' continuerete a cercare il confronto, a breve vi stuferete e farete a meno. 
E questa è cosa pericolosa assai perché litigare fa bene - perché vuoi mettere com’è bello, dopo, fare la pace?