Da giorni non sento parlar d'altro che del gaypride in preparazione a Palermo. Amici mi mandano inviti su facebook per partecipare a cene di organizzazione, proiezioni di film, manifestazioni in piazza, conferenze su omogenitorialità e transfobia e persino Nichi Vendola ha deciso di far capolino per trasmettere saggezza dall'alto della sua esperienza sul campo, in occasione della parata che si terrà il 21 maggio.
Ammetto di non essere infastidita dalla logica di base del gay pride e nemmeno da quella del Palermo pride 2011, evento che unisce le rivendicazioni sociali e politiche alle iniziative culturali, sociali e ludiche degli omosessuali. Ma parto dal presupposto che l’essere omosessuale non sia una caratteristica speciale, piuttosto invece uno dei tanti modi di manifestarsi della variegata umanità e che, liberi di pensarla come si vuole sull’omosessualità, si possa anche essere critici o considerarla un bizzarro fenomeno. Il tutto senza per forza essere tacciati di omofobia, soprattutto se non si pongono in essere comportamenti discriminatori o, peggio ancora, violenti.
Premesso ciò la domanda che sorge spontanea è: «Che cosa c’è da essere così tanto orgogliosi nell'essere gay?». E ancora mi chiedo: «Quel tascio asterisco fucsia richiama come ho capito io la “specialità” – o persino superiorità – omosessuale in quanto eccezione?».
Bene se così fosse,(e non siamo ipocriti, per alcuni è così), se loro sono “speciali” e noi allora siamo normal-ordinari, io mi sento libera di professarmi orgogliosamente eterosessuale e, se mi gira, quasi quasi di organizzare un…come lo chiamo…etero pride!
E già che ci sono propongo una bozza di simbolo (pure questo tascio, s’intende).Già immagino i dibattiti ai convegni dell’etero pride con chi in disaccordo avanza argomentazioni tipo: «Ah, ma in natura l’omosessualità è comune…pure i batteri lo sono!…». E dal palco un relatore che spiega: «Neanche i finocchi (ortaggi) sono davvero finocchi, ci sono finocchi maschi e finocchi femmine» (ma non c’è nulla di scientifico in questo, fanno semplicemente riferimento alla forma che, nel caso del “maschio” è tondeggiante, nella “femmina” più allungata). :D
Il post è ovviamente provocatorio. E contro le autoghettizzazioni.
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