Sono mesi, ormai, che guardo Scilipoti in televisione o nelle fotografie e non riesco a concentrarmi su ciò che dice o fa. Qualsiasi cosa mi pare genericamente grottesca, ma non riesco a indignarmene veramente.
Quello che Scilipoti fa e dice adesso mi interessa fino a un certo punto. Non mi importa davvero il suo presente. Mi appassiona molto di più il suo passato. Gli odierni simpatizzanti di Scilipoti, se esistono, non leggono queste righe, e di sicuro non possono condividerle. Per quanto riguarda gli altri: convincere i già convinti è del tutto inutile.
Allora mi pare molto più costruttivo chiedermi: ma Scilipoti era Scilipoti anche prima, o è diventato improvvisamente Scilipoti da quando ha voltato gabbana?
Cioè: quando è stato messo in lista, e quindi automaticamente eletto con Italia dei Valori, era già Scilipoti? La sua stabilità mentale era stata valutata dai vertici del partito? Sul territorio non c’era nessuno che figurasse meglio, come testimonial dell’oltranzismo morale propugnato dal partito di Di Pietro?
Capisco che oggi la questione Scilipoti, nel Centrosinistra, può sembrare obsoleta. Ma siccome gli Scilipoti abbondano, mi pare il caso di sollevare il problema del reclutamento del personale politico. Guardando al passato, per evitare future stronzate.
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