martedì 12 aprile 2011
Silvio il redentore
1) Che Ruby fosse maggiorenne.
2) Che fosse veramente la nipote di Mubarak
3) Che malgrado il rango familiare, fosse una prostituta
4) Che però non esercitasse nei dintorni di casa sua.
L’ultima in ordine di tempo è che fosse suo dovere redimerla offrendole un po' di denaro: più o meno l'ammontare equivalente al deposito di zio paperone.
Nella migliore delle ipotesi, Silvio Berlusconi non è un mascalzone, ma un idiota, semplice ma idiota.
Nella peggiore, in alternativa, gli idioti siamo tutti noi.
domenica 3 aprile 2011
Oppure sono io che non capisco niente
Qual'è la vostra prima reazione?? Vi ha già invaso la sensazione di serenità e soddisfazione?? Adesso rispondete a questa domanda: sarebbe davvero un andare allo sbaraglio o liberandoci di "certi" potrebbero essere finalmente focalizzati i veri interessi sociali??
A me sembra che non sarebbe affatto un mondo terribile, anzi chissà perchè ma lo vedrei colorato, illuminato, carico di energia e soprattutto a misura di uomo!
Lo so, ci vorrebbe un rinnovamento profondo della classe politica perchè il nostro esercizio di immaginazione possa sperare di trovare una qualche concretezza e ci vorrebbero politici vecchio stampo, con una concezione seria della politica e che svolgano il loro impegno sociale in modo serio e tenace nel rispetto dei loro valori e delle persone . . .
Una classe politica è necessaria. La politica è la chiave per la gestione comune dell'interesse condiviso, ma il declassamento morale che ha subito soprattutto in Italia trasformandosi in casta che combatte ad armi impari per il superfluo e l'evitabile, rende difficile un risveglio netto negli animi. Si finisce per sfociare nei soliti luoghi comuni, in bassa retorica senza scopo.
Con le barzellette c'è chi pensa che possa avvalorare la propria (in)competenza, privando il popolo italiano di una maniera documentata e serena di informare e quel che più conta, di una maniera pacata, legale, morale, coerente, cosciente, costituzionale di governare. Per questo occorre opporsi ai comportamenti fondati sul doppio gioco, sull’insincerità, sull’inganno, sul dire una cosa e farne un’altra. Non possiamo più permetterci soluzioni di alchimia politica e “imbellettamenti” vari.
Oppure sono io che non capisco niente.
venerdì 25 marzo 2011
Immortalità

C’è una cosa che non comprendo. E’ una cosa molto grande; forse l’ho imparata a memoria, ma pian piano torna indietro, in testa, e mi conferma che l’ho imparata senza conoscerne il significato. L’ho presa per buona.
Per esempio, ho sempre pensato che chi vive bene, seguendo le regole scritte e non del vivere sociale fosse nel giusto. Ovviamente con tutta l’elasticità del caso. In medias res, dicevano in latino; poi però anche loro avevano poco equilibrio. Tuttavia, quello che rimane di questa filosofia è proprio il fatto che ogni estremo dev’essere limato per poter vivere in pace con sé stessi e col mondo. Per questo non capisco la vita di un berlusconi qualsiasi che vive nel più totale interesse di sé. Passerà anche questo, spero.
Ciò che non capisco riguarda anche i comportamenti tra piccoli gruppi i persone, che cercano di agire sopra ogni sospetto, dimostrandosi intelligenti; eppure, poi, non sono altro che primati, con valori da primati.
Cos’è dunque la lealtà, l’amore, la vita stessa se poi ognuno fa quello che desidera, anzi, puro desiderio, incontrollato, smisurato, esplosivo. Se tutti facessimo così, il mondo sarebbe finito da tempo (anche se c’è ancora tempo per farlo finire così). Però chi gode? L’impiegato ligio al suo lavoro, che si fa quarant’anni in ufficio, prende poi la sua pensione, intanto si fa una famiglia, la moglie lo tradisce non perché lui sia noioso, ma per provare nuove emozioni, distruggendo però i sentimenti del matrimonio stesso, facendolo crollare in una solitudine vischiosa e assassina? Oppure lo sregolato, che vive così tutto il tempo, passando da una storia ad un altra, truccando nel suo lavoro per avere più tornaconto personale e finendo poi a morire solo?
O ancora chi vive a metà di questo, cioè nonostante qualche piccolo tradimento di fiducia, alla fine vive secondo una serie di regole che non colpiscano troppi, ma solo alcuni (sì, perché qualunque cosa si faccia, si finisce sempre per scontentare qualcuno)? Dove sta la vera verità? Esiste?
Vorrei un esempio del contrario. Vorrei trovare una verità che vada bene anche a me, ma non a discapito di altri, bensì a favore di tutti. O forse non sono anch’io un estremista? Se in questo ragionamento vogliamo dirla tutta, nella ricerca estrema di Valori Universali, non c’è una mancanza di equilibrio? E la lealtà vale sempre? Se no, dove deve essere labile?
Forse non troverò risposta. Se qualcuno leggesse e avesse voglia di dire la sua è pregato di farlo. Però io probabilmente rimarrò nel dubbio. Un dubbio scrostante, sia ben chiaro. E pensare che conosco persone che mi direbbero di smetterla, del fatto che vivo troppo pesantemente; che la vita è leggera e così bisogna viverla. Che sto sbagliando l’approccio, che dovrei sorridere di più, che dovrei fregarmene un po’ di più; che è anche per questo che non parlo più con queste persone o se parlo con loro non vado più in profondità di “che tempo fa da quelle parti?”, perché é questo che loro desiderano, a questa domanda loro sanno rispondere, la sicurezza del paesino che si sono costruiti attorno, pieno di chi ti conosce e in cui puoi trovare la pace; o quello che credi lo sia. A discapito di chi vive fuori da quel paese mentale in cui tutti sorridono e niente va male. Ma, hey: occhio non vede, cuore non duole! Quindi chissenefrega!
(... anche se ... anche se va male eppure tu non vuoi vederlo. Anche se forse hai agito in un modo in cui chi ha ricevuto il colpo non se lo meritava così tanto, se non fosse perché almeno non si è comportato così con te. Che forse il lavoro che fai danneggia molte persone, ma ne salva altre quindi é giusto. E’ davvero giusto? E’ davvero giusto fare qualcosa che fa del male, solo per dare vantaggio ad altri? E’ davvero giusto accettare valori fasulli ciecamente, perché altri dicono che sono quelli giusti? O ancora, agli occhi della Storia, giusto è colui che vince?)
PS: se alla fine della lettura ti senti stanco e appesantito, tranquillo: passerà non appena chiuderai questa pagina.