Non
voglio peccare di insensibilità in questo giorno che in molti oggi
commemorano e non me ne vogliano coloro che in modo diretto o indiretto
hanno conosciuto la tragicità che oggi si ricorda e l'eredità che essa
ci ha lasciati, ma proprio perchè bisogna darsi un'occasione per
riflettere, non penso di banalizzare alcun dolore se aggiungo una mia
personale osservazione.
Oggi si rammenta l'olocausto
più 'famoso' della storia, ma nel pieno della nostra vita edonistica,
ostentata e tecnologica, ci pensate mai alle scatole nere che
rappresentano i laboratori di ricerca biomedica, gli allevamenti e i
macelli? Ci pensate mai agli esseri viventi che in essi vengono
torturati, annichiliti e sterminati con atti di violenza da cui
qualunque essere senziente dovrebbe essere protetto?
Come i bravi
cittadini tedeschi di allora, abbiamo le idee chiare su cosa accade in
queste Auschwitz e Buchenwald di oggi ma non vogliamo saperne nulla.
E mi permetto di ripetere ancora una volta che non voglio banalizzare
il dolore di nessuno, quello di ebrei, disabili, omosessuali, zingari e
dissidenti, così come quello di coloro che ancora oggi vengono
annientati in molte parti del mondo. Una tra tante la vicina Siria, per
fare un esempio.
Oggi tuttavia sappiamo per certo, per quanto
istintivamente lo abbiamo sempre saputo, che gli animali possono
soffrire esattamente come gli esseri umani, che le loro emozioni e la
loro sensibilità sono spesso più forti di quelle umane, che capiscono,
riflettono, memorizzano, eleborano schemi di azioni. Insomma non sono
solo impulso e mero istinto come molti vorrebbero far credere. Da
immemore tempo diversi filosofi e capi religiosi hanno cercato di
convincere i loro discepoli e seguaci che gli animali non sono altro che
macchine senz'anima, senza sentimenti eppure chiunque abbia vissuto con
un animale - sia esso un cane, un uccello o persino un topo - sa che
questa teoria è una sfacciata menzogna, inventata solo per giustificare
quanto di eticamente ed esteticamente osceno rappresenti prendere un
animale senziente, colpirlo alla testa, ucciderlo col gas, sottoporlo a
elettroshock, tagliarlo a pezzi o ricavarne da esso borse e pellicce.
Se uno stesso Talmud ebraico recita che chi salva una vita salva il
mondo intero, io direi che il bisogno di condotte virtuose è ormai
divenuto più che urgente. E a chi penserà che non c'è ragione, non c'è
linguaggio in chi al posto delle mani ha un paio di zampe, o due
branchie, un paio d'ali o infine ancora due speroncini, rispondo che la
questione fondamentale, alla fine del giro di giostra, non è se possono
parlare, comprendere o ragionare, ma semplicemente se possono soffrire.
Isaac Bashevis Singer, ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, ha scritto:
"Ciò che i Nazisti hanno fatto agli Ebrei, gli umani lo stanno facendo
agli animali. Tra uccidere animali e creare camere a gas come Hitler o
campi di concentramento come Stalin, il passo è assai breve. [...] Non
vi sarà giustizia fin quando l'uomo reggerà un coltello o una pistola e
li userà per distruggere coloro che sono più deboli di lui."
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