Ormai siamo tutti abituati all'idea che ogni anno, per ben due volte, le lancette dei nostri orologi subiranno un cambiamento. In autunno vengono spostate indietro facendoci guadagnare quell'ora di sonno che poi puntualmente perderemo in primavera quando le lancette verranno spostate in avanti.
Vi siete mai chiesti il perchè?
L’ora
legale nasce in Inghilterra e poi si espande nei paesi
europei poco dopo. In Italia per la prima volta viene applicata nel
1916, poi per anni saltuariamente abolita per poi divenire definitiva
nel 1996. Lo scopo è quello di permettere nei periodi in cui la luce è
maggiore, di sfruttarla al meglio avendo così un maggiore risparmio
dell’energia elettrica, e per i più ottimisti anche un guadagno dal punto di vista del tempo libero avendo maggiore luminosità da dedicare alle nostre attività ricreative. Ovviamente nel caso in cui foste pimpanti abbastanza da sfruttarne gli effetti dopo una lunga giornata di studio o lavoro.
La mente che per prima ideò questa convenzione fu Benjamin Franklin nel 1784, già proprio l'inventore del parafulmine che sul quotidiano francese "Journal de Paris" pubblicò le sue riflessioni sul principio di risparmiare energia. Egli non ebbe successo e si dovette aspettare oltre un secolo perchè l'idea fosse ripresa dal britannico William Willet il quale trovò seguaci alla Camera dei Comuni di Londra che nel 1916 diede il via libera al British Summer
Time, lo spostamento delle lancette un'ora in avanti
durante l'estate. Non trascorse molto tempo perchè molti paesi imitassero la Gran Bretagna, avendo tutti a cuore in
tempo di guerra il risparmio energetico come priorità.
Oggi, dopo il ritorno dell'ora solare, questo lunedì diventa il giorno improvvisamente più malinconico dell'anno, perchè di punto in bianco adesso arriverà la sera mentre noi, allietati dal tepore estivo che ancora ci accompagna, siamo intenti a fare programmi che sottintendono ancora un margine di luce.
Ma niente, bisogna rassegnarsi.
Se è vero che l'autunno tarda ad arrivare, è anche vero che con esso non tardano gli impegni cui siamo tenuti a mantener fede e contenti o meno dobbiamo fare i conti col fatto che col passare degli anni, poi, questa ricorrenza ha assunto un valore
allegorico.
E' come quando sei costretto ad accettare la schiavitù degli occhiali
per leggere il tempo di cottura degli spaghetti. Stai invecchiando. E l'ora solare così come gli occhiali è lì per ricordartelo. Per ricordarti che per quanto titanica e disperata sia la tua ambizione nel pretendere di prolungare la luce, relegare il buio e rendere più efficiente il tuo tempo, il tempo non può essere domato.
Alla fine è sempre il tempo che doma noi. Che ci piaccia o no.
Nessun commento:
Posta un commento