Avete mai avuto l'impressione di essere tremendamente bravi a incasinarvi l'esistenza? Io, sì!
Tendo a ripetere con ostinatezza manovre che hanno come risultato quello di scombussolare del tutto la mia vita.
Ecco allora che forse servirebbe trovare una qualche strategia, una sorta di vademecum!
Innanzitutto, quello che bisogna evitare è la costante incapacità di vivere nel presente. Non possiamo vivere rimuginando continuamente sul passato o sperando in un qualche brillante futuro, perchè la vita altrimenti ci passa accanto e ci saluta da lontano. Come dice la mia mamma, il miglior tempo non è quello che viene, ma quello che passa, quindi viviti il giorno!
Immediata conseguenza sarebbe il non essere mai felici, e invece dobbiamo ricordarci sempre che abbiamo dentro di noi tutte le risorse che servono per trasformare la nostra esistenza nell'opera d'arte che merita d'essere. Bisogna solo sforzarsi di avere coraggio nel seguire i nostri reali bisogni e non quelli che risultano semplicemente più comodi da raggiungere. Credere in se stessi è una delle cose più complicate che ci sia, lo so. Io sono la regina degli insicuri. Nel trovare alibi a me stessa sono una vera campionessa. Il problema è che poi rimpiango il momento in cui mi sono lasciata convincere dall'alterego a percorrere una strada e non l'altra.
Chissà, probabilmente i dubbi ci sarebbero in ogni caso o forse sarebbe tutto più facile se sapessimo con esattezza ciò che vogliamo. Perchè per evitare di attrarre nella propria vita quello che non desideriamo affatto, è necessario chiarire cosa vogliamo ottenere e imporci di imparare come metterci a fuoco.
E ovviamente compreso questo ultimo punto, diretta conseguenza è evitare di aspettare prima di trasformare in azione ciò che si è deciso. Rimandare, procrastinare, tergiversare, tentennare o peggio ancora fuggire sono tutti comportamenti che contribuiscono a creare inevitabilmente altra confusione.
La tentazione sarà tanto più forte quanta più insicurezza ci distingue. Per questo è importante scommettere di più su se stessi. Darsi fiducia. Tenere bene a mente che è inutile cercare di essere perfetti. Troppe persone (e in questo particolare gruppo mi ci ficco a capofitto) vorrebbero fare tutto, perfettamente e subito. Respirate, metabolizzate e poi cercate di capire che è umanamente difficile se non impossibile. Bisogna dare a noi stessi lo spazio di sbagliare, perchè è proprio questo spazio che stimola evoluzione e realizzazione.
Il mondo non è fatto per le dicotomie giusto/sbagliato, bianco/nero, capace/incapace. Se la natura ci insegna che di sfumature non se ne hanno mai abbastanza, perchè decidere di imbrigliarci nel classico dilemma: valgo qualcosa o non valgo abbastanza?
Se presa una direzione, il risultato non è quello sperato, cerchiamo di domandarci se esistono alternative prima di sotterrare la testa come degli struzzi. Domandiamoci: in quale altro modo avrei potuto farlo?
Se riusciamo a fare tutto questo, è segno che l'insicurezza che spesso ci blocca può diventare nostra grande amica. Trovare alibi, autogiustificarsi per i fallimenti che creano dolore è mentire a se stessi, e in più non aiuta per niente. Perchè? Perchè ci costringe a rimanere troppo a lungo in una condizione di depotenziamento, un circolo vizioso in cui più stiamo male e più (ci teniamo) a stare male, e invece serve rompere questo cerchio autodistruttivo e imporsi di comunicare con se stessi, prestarsi attenzione e ascoltare i propri pensieri.
Molti di voi, arrivati a questo punto della lettura, si staranno domandando come mai oggi ho deciso di ammorbarvi con questa psicologia spicciola che tutti conosciamo. Beh, perchè sono mesi che provo ad ascoltarmi di più e che faccio fatica. Scrivere quello che penso quindi potrebbe rimodulare il concetto e dargli maggiore coscienza.
La mente è spesso usata come freno e non come mezzo di accelerazione. Dobbiamo abituarci invece, ed è in questo che faccio appello a me stessa, ad utilizzarla come propulsore di ottimismo e fiducia, di entusiasmo e di gioia.
Per evitare che tutto quanto venga vanificato, infine, è assolutamente necessario abbandonare l'idea che tante regole aiutano e imparare a sfuggire i condizionamenti altrui e dell'ambiente circostante.
Non bisogna avere paura di sbagliare perchè poi chissà gli altri che penseranno, chissà se mi appoggeranno, chissà se ci saranno ancora.
Sbagliare aiuta a crescere e ci dà la misura di noi stessi. Dimenticare i postulati viziati del "O una cosa la faccio perfetta o non la faccio affatto" è fondamentale, perchè quello che realmente conta è cercare di essere il meglio che possiamo essere e non il meglio che si possa essere.
E fondamentale ancora è ricordarsi di sorridere perchè come disse Charlie Chaplin: "Un giorno senza un sorriso è un giorno perso" !!
domenica 29 aprile 2012
martedì 24 aprile 2012
RE: Le apparenze ingannano???
Qualcuno ricorda il mio ultimo post?? Descrivevo alcuni dei miei dubbi su una candidata alle prossime elezioni per il sindaco di Palermo. Il mio è un blog del tutto personale, senza nessuno scopo propagandistico o peggio ancora denigratorio, ma per quanto lo spazio che occupa nel cyberuniverso sia infinitamente piccolo, le mie parole sono giunte alle orecchie della donna in questione, o meglio ai suoi occhioni.
Come faccio a saperlo? Perchè, evidentemente non contenta di come l'avevo descritta, ha voluto lasciarmi un commento nell'intento di mettere in luce qualità che avevo trascurato. Prima fra tutte l'autoironia.
Gioia Gange infatti rispettosa del mio diritto di opinione, mi ha semplicemente invitato a dare uno sguardo al suo programma elettorale. (http://gioiagange.wordpress.com/)
Per carità, io rimango una elettrice di sinistra, e nonostante l'invito e l'approfondimento continuo a pormi la stessa domanda: “Chi è stato l’ultimo sindaco e a quale schieramento apparteneva?”. Tuttavia non nego a nessuno la possibilità di proporsi a dispetto delle critiche a carico dei propri predecessori, anche perchè in fondo, ogni uomo o donna che abbia a cuore la res politica di una città come di una nazione, deve comunque fare i conti con il proprio mandato e presto o tardi anche con la propria coscienza. E di buone coscienze ce ne stanno sia a destra che a sinistra (così come purtroppo le cattive).
Preciso. La mia non è una posizione di ideologismo fine a se stesso. I miei valori, semplicemente, si indirizzano altrove e lì siedono pacifici.
Premesso che non credevo che quanto scritto potesse avere una eco tale da attirare l'attenzione della Signora Gange, aggiungo che mi pare da parte mia corretto dare voce al di Lei diritto di critica, nel rispetto di chi riserva a questo blog l'onore d'esser tenuto in conto, sebbene (me ne scuso) con grande ritardo, e invitare quindi i miei lettori a sbirciare anche loro nel programma elettorale portato avanti.
Rimango infatti convinta che democrazia significhi anche concedere e concedersi l'occasione di cambiare idea, e che pertanto analizzare con senso critico le proposte che la suddetta candidata ha in mente per Palermo, possa essere un ottimo metodo per ripensare a ciò che per noi maggiormente conta, a ciò che desideriamo per una città che troppo a lungo è stata abusata e dissacrata, ed eventualmente riaffermare la propria posizione o al contrario modificarla, riponendo la nostra fiducia nello schieramento e nel candidato che, fra tutti, più ci convince.
Di sicuro, devo dare atto a Gioia Gange che, nonostante tutto, nel concedermi attenzione, ha dimostrato di possedere una delle disponibilità che i politici tutti dovrebbero prendere a cuore: quella di ascoltare anche le voci più piccole.
Come faccio a saperlo? Perchè, evidentemente non contenta di come l'avevo descritta, ha voluto lasciarmi un commento nell'intento di mettere in luce qualità che avevo trascurato. Prima fra tutte l'autoironia.
Gioia Gange infatti rispettosa del mio diritto di opinione, mi ha semplicemente invitato a dare uno sguardo al suo programma elettorale. (http://gioiagange.wordpress.com/)
Per carità, io rimango una elettrice di sinistra, e nonostante l'invito e l'approfondimento continuo a pormi la stessa domanda: “Chi è stato l’ultimo sindaco e a quale schieramento apparteneva?”. Tuttavia non nego a nessuno la possibilità di proporsi a dispetto delle critiche a carico dei propri predecessori, anche perchè in fondo, ogni uomo o donna che abbia a cuore la res politica di una città come di una nazione, deve comunque fare i conti con il proprio mandato e presto o tardi anche con la propria coscienza. E di buone coscienze ce ne stanno sia a destra che a sinistra (così come purtroppo le cattive).
Preciso. La mia non è una posizione di ideologismo fine a se stesso. I miei valori, semplicemente, si indirizzano altrove e lì siedono pacifici.
Premesso che non credevo che quanto scritto potesse avere una eco tale da attirare l'attenzione della Signora Gange, aggiungo che mi pare da parte mia corretto dare voce al di Lei diritto di critica, nel rispetto di chi riserva a questo blog l'onore d'esser tenuto in conto, sebbene (me ne scuso) con grande ritardo, e invitare quindi i miei lettori a sbirciare anche loro nel programma elettorale portato avanti.
Rimango infatti convinta che democrazia significhi anche concedere e concedersi l'occasione di cambiare idea, e che pertanto analizzare con senso critico le proposte che la suddetta candidata ha in mente per Palermo, possa essere un ottimo metodo per ripensare a ciò che per noi maggiormente conta, a ciò che desideriamo per una città che troppo a lungo è stata abusata e dissacrata, ed eventualmente riaffermare la propria posizione o al contrario modificarla, riponendo la nostra fiducia nello schieramento e nel candidato che, fra tutti, più ci convince.
Di sicuro, devo dare atto a Gioia Gange che, nonostante tutto, nel concedermi attenzione, ha dimostrato di possedere una delle disponibilità che i politici tutti dovrebbero prendere a cuore: quella di ascoltare anche le voci più piccole.
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