Forse non tutti conoscono Carlo Maria Cipolla e la sua teoria della stupidità umana. Cipolla è stato uno storico italiano specializzato in storia dell'economia e sin da giovane si dvertì ad "approfondire" il tema della stupidità formulandone, attraverso un suo arguto libello intitolato The Basic Laws of Human Stupidity, la famosa teoria, stampato per la prima volta fuori commercio nel 1976 negli stati uniti poi pubblicato in italiano nel 1988 come Allegro ma non troppo, ma è nel 2011 che arriva la prima vera edizione.
Cipolla, nella sua teoria, vede gli stupidi come un gruppo di gran lunga più potente delle maggiori organizzazioni come le mafie
o le lobby industriali, non organizzato e senza ordinamento, vertici o
statuto, ma che tuttavia riesce ad operare con incredibile coordinazione
ed efficacia.
Egli partendo da alcuni fatti oggettivamente riscontrati (come il fatto che gli stupidi danneggiano la società o che gli stupidi democratici usano le elezioni per mantenere alta la percentuale di stupidi al potere o ancora che i ragionevoli sono vulnerabili rispetto agli stupidi in quanto generalmente vengono sorpresi dall'attacco contro il quale non riescono ad organizzare una difesa efficace perché l'attacco non ha alcuna struttura razionale), analizza alcuni fenomeni consequenziali ed elabora la sua teoria su CINQUE LEGGI FONDAMENTALI:
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- Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
- La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
- Una persona è stupida se causa un danno a un'altra persona o ad un
gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura
subendo un danno.
- Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo
delle persone stupide; dimenticano costantemente che in qualsiasi
momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare o associarsi con
individui stupidi costituisce infallibilmente un costoso errore.
- La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
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Ora, su ognuna di queste leggi sarebbe possibile portare avanti un discorso ben più lungo e approfondito di quello che mi sono proposta iniziale, per cui tirerò fuori solo qualche spunto per arrivare infine all'obiettivo iniziale. Come si vede dalla terza legge, Cipolla individua due fattori che sono da considerare fondamentali per l'indagine del comportamento umano, ovvero che l'individuo procura a se stesso sia danni che vantaggi e che altrettanto produce nei confronti degli altri. Combinando insieme questi due fattori come fossero rispettivamente le ascisse e le ordinate della curva sociale, si possono ottenere quattro gruppi di persone:
- Intelligenti : fanno il proprio vantaggio e quello degli altri
- Sprovveduti : danneggiano se stessi e avvantaggiano gli altri
- Banditi : danneggiano gli altri per trarne vantaggio
- Stupidi : danneggiano gli altri e se stessi
Ovviamente queste quattro situazioni non rimangono isolate tra loro, anzi proprio il fatto che si parli di una curva sociale, lascia pensare che ci sia una miriade di combinazioni possibili, a seconda del maggiore o minore grado di stupidità, intelligenza, banditismo e sprovvedutezza. Si avranno quindi banditi intelligenti e banditi stupidi, così come stupidi sprovveduti.
Ora, è chiaro che in un mondo ideale, popolato esclusivamente da banditi perfetti, il sistema rimarrebbe perfettamente equilibrato in quanto danni e vantaggi si eliminerebbero a vicenda; allo stesso modo in un mondo abitato solo da sfortunati perfetti.
Il problema è che i modi ideali, proprio perchè tali, non esistono, e nella realtà delle cose, sebbene possa sembrare brutto ammetterlo vi sono banditi intelligenti che contribuiscono al miglioramento del bilancio sociale poichè nel complesso provocano più vantaggi che danni.
E' quando la stupidità entra in scena che si hanno i danni peggiori, e in numero di gran lunga maggiore. Tanto è vero che lo stesso corollario base della teoria, la quinta legge, è proprio che lo stupido è il più pericolo tra tutti gli individui.
Leggendo il "manuale" di Cipolla si evince anche che ciò che manca agli stupidi è la consapevolezza di essere stupidi.
Le persone intelligenti, così come i banditi e gli sprovveduti conoscono la loro natura o quanto meno hanno un forte sospetto in merito. Gli stupidi invece no e da qui la pericolosità latente e patente di questa categoria umana, perchè si è portati a sottovalutarli.
Analizzando quanto accaduto in Afghanistan dove alcuni soldati americani, per ingannare il tempo bruciano il corano, si può certo dire che ancora una volta gli stupidi generano situazioni di tensione. Perchè? Perchè hanno provocato la reazione furibonda dei Taliban, i quali per vendetta hanno scatenato un pogrom con decine di morti.
Ne viene fuori, a mio avviso, una legge che a Cipolla era sfuggita: la sesta.
La più termenda e devastante di tutte: quando cretini e mascalzoni si alleano, sebbene rimanendo in campi avversi, nessuna intelligenza è più in condizioni di resistere.
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